Nuclei di morte


Di Padre Giovanni Marini (da http://ildesertofiorira.blogspot.it/2007/06/amore-come-libert-ii.html )

Nella mia esperienza, accumulata in anni e anni di lavoro, ho individuato una ventina di nuclei di morte, che si strutturano nel momento in cui un ragazzo e una ragazza si relazionano in una dinamica di coppia: nuclei di morte, cioè realtà che operano un po’ come il cancro, che ti fanno credere che l’amore sta producendo vita, mentre in realtà ti conduce alla morte.

Ecco la mia sintesi:

  1. Quando un rapporto non è paritario, là si struttura una dinamica di morte: proprio ieri un ragazzo mi parlava: «La mia ragazza mi dice sempre ’si’ (con tono accondiscendente)… Non la sopporto più». È il rapporto simbiotico: una persona si annulla nell’altra. Invece il Padre Eterno ci ha fatti differenziati, maschio e femmina, anche esternamente… Una volta ho perso cinque minuti per capire se la persona che avevo davanti era maschio o femmina! La cultura tende alla massificazione. Invece, di fronte ad una stessa realtà, maschio e femmina devono avere due reazioni diverse. Per cui quando i giovani affermano «si sono divisi per incompatibilità di carattere», mi faccio una grande risata.

    2. Un altro nucleo di morte: la non avvenuta desatellizzazione. Ogni figlio nasce dentro alla dinamica dei genitori; dove si vive come satelliti. A un figlio di vent’anni, molti dicono: «Trovati di che guadagnarti la vita». Invece la cultura odierna dice tutto il contrario: «stai buono figlio mio, coccolato da mammina tua; l’amore è all’ultimo posto: studia, fai questo, fai quello…». State attenti, la non avvenuta desatellizzazione è una piaga sociale! L’ottanta per cento dei giovani stanno a casa, coccolati dai genitori e rischiano di non diventare mai uomini maturi.

  2. Egoismo di coppia: può capitare che un ragazzo e una ragazza, una volta che si sono messi insieme, scelgano di tagliare le relazioni con tutte le altre persone. Ho verificato che questo è un tipo di amore che rischia di finire male.
  3. Rapporti sessuali prematrimoniali: che lotta, in questo tipo di società! Però quanto è bello, i giovani me lo dicono, non avere rapporti prima del matrimonio! Dice Freud: «II destino della sessualità è l’amore». E qui ce ne vuole… Una volta mi trovavo in una città, tutta la gente della parrocchia ad un certo punto ha cominciato a mugugnare; si è alzato uno e a nome di tutti mi ha contestato. Non ho modificato una virgola del mio pensiero: «Non vengo a dire questo perché sia approvato o non approvato. E’ così: se lo accogli, bene; altrimenti la vita ti presenterà il conto. Perché Dio perdona sempre; gli uomini qualche volta; ma ciò che non perdona sono le leggi fisiologiche, sociali, psicologiche e morali: quelle non perdonano».
  4. Comunicazione contraddittoria a doppio legame. Noi generalmente comunichiamo a due livelli: con il corpo invio una comunicazione e con le labbra un altro. Mi trovavo a Torino con quattrocento giovani: avevo detto questo principio e c’era anche una coppia che si doveva sposare. L’anno seguente, quando sono in quella città, sono stato invitato da quella coppia che nel frattempo si era unita in matrimonio. II marito mi dice: «Padre Giovanni, l’anno scorso avevo sentito le tue parole e sono diventate il parametro di tutto il mio relazionarmi con mia moglie. Quando ritorno a casa la sera, mi metto davanti a lei e le dico: ‘Adesso vediamo quante volte ti ho detto una cosa e poi con altri gesti, con altre parole te l’ho contraddetta’».
  5. Non conoscenza di sé / non amore a sé: quanta fatica! Nessuno ama se stesso. Perché viviamo in un mondo che dice: «Ho visto una bella ragazza, un bel ragazzo, però quelle gambe, però quel naso… però…». Ciò che conta è recuperare l’unicità del proprio essere e per fare questo ci vogliono ore e ore di contemplazione. Quando avviene questo recupero davanti a sé allora si può esigerlo davanti all’altro. Prima di tutto devi spogliarti di ogni giudizio che porti dentro e dopo devi contemplare l’altro. Se hai questa forza ad un certo punto scopri lo splendore, l’incanto, la bellezza, l’unicità dell’essere! Chi sono? Prima di tutto un corpo: un corpo che è un incanto di per sé. Non godere di questo corpo, questo è il peccato. Non entusiasmarsi, questo è il peccato. Piero Angela ha fatto poco tempo fa una bellissima trasmissione sulla vita. Con lui c’erano degli esperti e alcune donne che si trovavano nei vari mesi di gravidanza. Angela, di fronte allo stupore di quelle immagini, mostrava come dei sussulti di entusiasmo; gli altri apparivano invece freddi e distaccati. Questo è il danno: non essere entusiasti di sé, non godere, non infiammarsi, non dare lode a Dio. Nessuno ama se stesso e il primo segno che la persona non si ama è l’impatto negativo col cibo.
  6. L’amore sponsale legato a quello materno e paterno: è la trappola di tutte le donne. Nasce il dinamismo dell’amore e poi, oltre che moglie, gli faccio anche da madre. E pensare che questo atteggiamento viene percepito come un grande amore! Invece è destinato a morire: non c’è bisogno di un profeta, quello muore. È una trappola terribile!
  7. Donne che amano troppo: è il titolo di un libro, però esprime bene una dinamica che si realizza quando una persona viene da una storia familiare dove tutto è stato ur1a, strilli, perché il padre tornava ubriaco, perché picchiava… Una ragazza vissuta dentro a una famiglia di questo tipo rischia di non accontentarsi mai dell’amore ricevuto.
  8. Non precisata identità sessuale: succede certe volte che nello sviluppo della libido, non giunge a maturazione la fase autoerotica, omoerotica, eteroerotica. Psichicamente regredite, fissate alla fase omoerotica dello sviluppo della libido, certe persone fisiologicamente funzionano come maschio o come femmina. E’ il mondo psichico, però, che è regredito, e perciò provano più gioia a stare con persone del loro stesso sesso che a stare con una persona dell’altro sesso. «Sì mi sposo, funziona, però il mondo sono gli amici!». È il bar, andare a caccia, a giocare… La gioia di quella persona rimane bloccata a questo livello.
  9. Consacrazione come rifugio o fuga nel religioso: è una dinamica molto particolare. Alcune persone, trovando ad un certo momento molte difficoltà nella dinamica di coppia, dicono «Mi sa che mi faccio prete… mi sa che mi faccio suora… mi sa che mi faccio frate». Conosco decine di persone che sono arrivate ad Assisi con la fidanzata e dopo anni di cammino si sono consacrati al Signore. Ma c’è stato un punto chiaro e preciso: se Dio chiama su un’altra strada, si verifica che la dinamica di coppia va comunque ottimamente, anzi, a gonfie vele. Se questo non avviene, il rischio è che si stia realizzando una fuga nel religioso che uccide la dinamica dell’amore.
  10. Non avvenuta elaborazione del fantasma dell’altro o dell’altra: quando una persona ha avuto un’esperienza affettiva, l’altro o l’altra gli si «colloca dentro». Non si può pensare di eliminarlo con facilità. «Siamo stati insieme sei, sette, otto anni…» e allora quello o quella non si può più cancellare con un colpo di spugna. Soltanto una persona poco avveduta si imbarca in una storia d’amore ferita da un simile passato; una persona intelligente ti dice: «Prima scacci il fantasma, cioè il ricordo dell’altra persona, poi ti do tutto me stesso». E bisogna sempre precisare che non esiste l’amore generico: noi parliamo di amore sponsale, non l’amore fra madre e figlio, fratello e sorella, no! L’amore sponsale è un’altra cosa.
  11. Complesso di onnipotenza: è tipico dei maschietti che, vivendo in una cultura che ti dà tutto, sono persone non cresciute. E’ un atteggiamento di molti, anche se si tratta di spilungoni alti due metri e di trent’anni, che però hanno il cervello di un adolescente, perché credono di potere tutto.
  12. Troppo lavoro: il maschietto soprattutto si aliena nell’opera delle sue mani. Quando le cose non funzionano si dà al lavoro; dopo succede puntualmente che questa persona si affloscia, perché le energie psichiche sono quelle che sono. Si possono spendere tante energie per un certo periodo di tempo, ma non può essere una costante.
  13. Trauma da stato abbandonico: significa che le persone possono avere dei traumi. II bambino a tre mesi già riconosce il volto della mamma. Se la mamma muore, se è ospedalizzato o anche per altri motivi, cade in stato abbandonico. Questo conduce ad una fenomenologia che ho incontrato spesso: la persona porta dentro di sé il concetto che l’altro, prima o poi, l’abbandonerà, anche se è un fenomeno inconscio.
  14. Bugie destabilizzanti: è tipico di una psicologia fragile. «Non gli ho detto questo perché poi… Ma dopo se lo scopre…».
  15.  Rapporto idolatrico: significa che tu dal partner ti aspetti che ti faccia da dio, che sia la sorgente della vita. Ma Dio è un’altra cosa.
  16. Silenzio di copertura: certe aree della personalità fanno soffrire; la persona tende a rimuoverle e per questo evita a chiunque di entrare nel suo profondo. La situazione si sblocca solo con il dialogo, con l’apertura, con la confidenza reciproca.
  17. Struttura nevrotica della personalità: cioè lui, lei o tutti e due sono rimasti bambini e fanno richieste bambine. È difficile intervenire, ma succede molto spesso.
  18. Corporeità in stato reattivo: significa che, soprattutto nel mondo femminile, dopo un trauma, il corpo cambia di significato. Allora se ti do la mano, un gesto normale, umano, di comunicazione, quello che dovrebbe essere una manifestazione, un passaggio di amore, lo recepisci come un disagio, come qualcosa che dà fastidio.
  19. Emozioni e sentimenti altalenanti per distanza della psiche dal corpo. Non realistica rappresentazione psichica della propria corporeità e distanza da essa. Si va cercando «l’isola della felicità» fuori del proprio corpo. Realtà del tutto inconscia. Rende incapaci di rapporti stabili e decisioni definitive.
  20. IO debole – regredito – mistificato. Buona parte della nostra cultura è una macchina per rimbecillire le coscienze: gli atteggiamenti che si innescano per reazione ai forti condizionamenti sociali dipendono dal nostro stato e grado di percezione della realtà e solitamente conducono a tre tipologie di comportamento solo apparentemente diverse, il conformismo, l’adattamento, o la ribellione. Ma la vera «rivoluzione» si può ottenere soltanto assurgendo al livello della meta-comunicazione.
  21. Comunque, IO debole:

    ad opera del potere di persuasione di maghi, sette religiose, presunte possessioni diaboliche; per aver aderito a magia, occultismo, fatture; per la abituale assunzione di droghe o alcool; a causa di manipolatori della comunicazione e, in generale, tutto ciò che fa regredire…

    1. Sceneggiata e drammatizzazione. Modalità adolescenziale di enfatizzare situazioni estreme per «godere» di forti emozioni.
    2. Su questi nuclei di morte c’è sempre la potenza della Risurrezione di Gesù Cristo: tolto il cancro, e prima lo scopri e meglio è, le dinamiche funzionano, l’amore riprende. Certe volte nelle coppie ne trovi quattro o cinque…anche se per far morire una relazione ne basta uno! Recentemente ho incontrato una coppia; piangevano e dicevano: «Ma noi questi nuclei ce l’abbiamo tutti! Come facciamo?». «Non temete. Già prendere coscienza del bisogno di crescere è importante. Vedrete: Gesù Cristo è davvero potente». II mondo dei fidanzati è dove io opero per portare la salvezza di Gesù Cristo, perché il Vangelo possa penetrare il tessuto concreto delle esperienze vissute. E’ un servizio che dobbiamo rendere alle persone. Un criterio importante è quello che io ricordo ai giovani che incontro: «Sei consegnato in mano al tuo consiglio, che è l’intelligenza che il Signore ti ha dato: occorre farla funzionare. Sei consegnato in mano alla fede, al buon Dio che ti ha messo a disposizione tutto ciò che serve per vivere, per vivere l’amore e per vivere la vita». Vorrei invitare le giovani coppie al nostro Corso per fidanzati, che teniamo alla Porziuncola: regalatevi 12 ore al giorno di ascolto. Le persone che aderiscono trovano vita, capiscono perché Dio interviene, scoprono il senso di tutto quello che accade dentro e intorno a loro.

    Per realizzare un simile progetto ci vuole un annuncio forte, un annuncio autorevole: il Vangelo che viene sminuzzato perché possa calare dentro il cuore delle persone. Ed è sempre un’esplosione di vita! Io non mi accontento di vedere due persone che stanno insieme: voglio vedere il fulgore d’amore, un alone di bellezza. La mia esigenza è che la coppia risplenda, perché deve testimoniare agli altri un’esperienza di risurrezione. Deve dare testimonianza, deve inventarsi un modo per essere lievito nella sua parrocchia; deve ripartire con più slancio. La cosa più bella è ripartire nello stile di san Francesco che è quanto di più alto e più sublime possa esistere; perché Francesco ha riformato la Chiesa facendola lievitare dal di dentro con uno stile insuperabile. Non c’è al mondo uomo più umile, più delicato, più concreto capace di indirizzare le persone a camminare verso la conquista del loro bene.

    G. Marini